18 cose sui podcast.

1) Non è certo l’etimo della parola podcast, la versione che mi piace di più é quella che lo spiega come acronimo di personal on demand, in contrapposizione a broadcast.

2) La “vecchia” radio infatti é un broadcasting, mandato in onda per tutti in un determinato momento della giornata, che se vuoi devi ascoltare appunto al momento della trasmissione, mentre il mondo del podcast può essere video come una gigantesca collezione di programmi radiofonici registrati che puoi ascoltare quando vuoi.

3) É un po’ come la differenza tra vecchia televisione analogica e il mondo attuale dello streaming, quello di netflix per capirci: anche nel mondo dell’audio si è passati dalla radio generalista allo streaming di puntate podcast.

4) Il mondo dei podcast é disorientante all’inizio perché è
«distribuito»: non esiste un unico server o sito, come ad esempio per i video di youtube, ma un sito principale, affiancato poi da una serie secondaria di modalità ulteriori con cui poter ascoltare un podcast.

5) Il mio podcast, ad esempio, lo trovi nel suo sito principale blog.solignani.it, ma puoi ascoltarlo anche dentro a spotify, google podcast, apple podcast e così via – così quasi tutti gli altri podcast hanno una base su di un sito preciso, collettivo come spreaker, o individuale, poi si possono ascoltare in molti altri modi.

6) La tecnologia alla base dei podcast é quella dei feed RSS, questo significa che puoi seguire un podcast anche con un aggregatore come inoreader (su questo, leggi il post dedicato che trovi nell’archivio del blog), anche se una applicazione dedicata é a mio giudizio preferibile.

7) Il vantaggio dei podcast rispetto ai video é ovviamente che puoi ascoltarli anche mentre stai facendo altre cose come ad esempio guidando, riordinando la casa, cucinando cose di routine e così via…

8) La miglior applicazione per ascoltare i podcast su android é podcastaddict, mentre nel mondo apple conviene usare l’applicazione nativamente presente su macos e ios che si chiama semplicemente «podcast». Naturalmente si possono usare anche spotify e altre applicazioni, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

9) La «italosfera» del podcasting é già piena di contenuti
estremamente interessanti; anche se nel mondo anglosassone ci sono probabilmente cento volte le cose che ci sono in Italiano, ti stupirai di vedere quanti podcast ci sono, anche per argomenti di nicchia, e quanto siano ben fatti.

10) Attualmente, ho un solo podcast, che si chiama «radio solignani: avvocati dal volto umano», dedicato a rispondere a domande di utenti e a riflessioni generali sul mondo della pratica legale, ma presto ne aprirò altri, sempre col prefisso «radio solignani», dedicati alle altre cose che faccio come il counseling, il coaching per avvocati, la difesa dei non vaccinati e così via.

11) Il mio podcast era nato come podcast puro, registrato
originariamente solo come audio, mentre adesso le puntate sono spesso la versione audio di video registrati per YouTube o tiktok, così come avviene per molti altri podcast, per dare la possibilità di seguire gli stessi contenuti a chi preferisce ascoltare piuttosto che guardare.

12) Una funzionalità molto interessante, che personalmente uso moltissimo, delle applicazioni per ascoltare i podcast, é quella di poter aumentare la velocità di riproduzione: é molto raro che ascolti cose a velocità normale, spesso ascolto a velocità raddoppiata, come minimo aumentata a 1,25 – riesco a concentrarmi meglio e le puntate sono meno noiose.

13) Per trovare podcast ed episodi su cose che ti interessano, puoi usare la funzione di ricerca dentro alla tua applicazione di ascolto, abbonandoti poi ai podcast che trattano le cose che più ti piacciono, in modo da ricevere una notifica ogni volta che esce una nuova puntata.

14) Le puntate che più ti interessano, o comunque se credi anche tutte le puntate di un determinato podcast, puoi salvartele in locale, per essere sicuro di poterle sempre riascoltare, anche se in ipotesi il podcast fosse rimosso dal suo autore.

15) Con applicazioni quali dropsync puoi persino sincronizzare le puntate che hai salvato in locale con dropbox, in modo da metterle al sicuro nella cloud e in eventuali repliche su altre macchine. .

16) Puoi anche creare un podcast search-based: uno smart podcast composto al volo di tutte le puntate di tutti i podcast che contengono una determinata parola chiave nel titolo – su questo, vedi il video che ho pubblicato nel mio account TikTok di «fare l’avvocato é bellissimo».

17) Inizia subito a giocare con il mondo dei podcast: installa podcast addict, se hai android, o podcast, se hai un dispositivo apple, comincia a cercare i podcast che ti potrebbero interessare e iscriviti a quelli che ti ispirano.

18) Per iscriverti al mio podcast, cerca «solignani» e iscriviti per ascoltare le vecchie puntate e ricevere automaticamente quelle nuove. Ogni tanto ripeti la ricerca con la stessa chiave, troverai i podcast nuovi che avrò creato.

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11 cose sulla mia presenza e i miei contenuti su tiktok.

1) É un social che sto sperimentando molto ultimamente, che consente possibilità espressive diverse da quelle di altre piattaforme, possibilità che considero interessanti, ad esempio puoi rispondere con un video ad un commento.

2) É estremamente informale, ovviamente i video migliori e più cliccati sono ben curati, ma puoi fare video anche in auto, seduto alla scrivania, al mare, come tipicamente faresti col semplice cellulare; anche questo incrementa molto le possibilità di
espressione.

3) Una cosa che non mi piace di TikTok é il supporto limitato agli hashtag: puoi solo aggiungerli ai preferiti, ma non puoi seguirli come invece puoi fare, ad esempio, su Instagram e persino LinkedIn; immagino questo rilevi per la cernita dei video contenuti nella sezione «per te», ma così si lascia troppo potere all’algoritmo e troppo poco agli utenti.

4) É comunque consigliabile a tutti gli avvocati e altri
professionisti o imprenditori iniziare a sperimentarlo e a vedere come i loro concorrenti lo usano; ci sono anche profili di tiktoker che insegnano ad usare al meglio la piattaforma.

5) Ho creato tanti profili quante sono le cose che faccio. Anche nei social occorre creare risorse omogenee, evitando i profili personali dove si infila di tutto, in modo che i lettori possano scegliere cosa seguire in base ai loro interessi – un po’ come avveniva nell’editoria tradizionale, dove ogni editore era specializzato in qualcosa, poi usava, ulteriormente, la strutturazione in «collane».

6) tsolignani é il mio account personale, quello eterogeneo dove metto tutto quello che non ha una collocazione specifica.

7) avvocatidalvoltoumano é quello in cui rispondo alle domande degli utenti su temi giuridici e in modo divulgativo – se ti interessano queste cose da privato, se hai un’azienda o sei un avvocato, iscriviti ora, ti sarà molto utile.

8) farelavvocatoebellissimo é l’account del mio coaching per avvocati: se sei un avvocato e vuoi migliorare la tua pratica, seguilo, non perdertelo…

9) terredellanima é il profilo dedicato al counseling, al momento ci sono ancora pochi contenuti, ma ho già programmato la pubblicazione di molte cose interessanti.

10) lalucedegliarcani é infine il canale dedicato al gioco dei tarocchi 🎴.

11) Presto aprirò altri canali per le altre cose che faccio e di cui mi interesso, intanto segui quelli che ti ho elencato che sono di tuo interesse, anche per capire meglio come funziona la piattaforma.

I tre pilastri del mio coaching per avvocati.

Fare l’avvocato é bellissimo si base su tre macro aree di intervento: marketing, tecnologia, counseling.

Oggi ti parlo del primo, con successivi post vedremo gli altri due.

Il marketing è la cosa che gli avvocati non pensano, non conoscono e non fanno, ma di cui invece hanno assoluto bisogno se non vogliono chiudere per sempre.

Nessun ente, di nessun genere, anche non lucrativo, come ad esempio la Chiesa cattolica, può sopravvivere se non fa leadgeneration o generazione di prospetti, se non fa, in altri termini, attività che stimolino e portino parte del grande pubblico, nel momento in cui si imbatte in determinati problemi della vita, a rivolgersi a lui (posizionamento).

Gli avvocati non vogliono fare marketing perché in fondo sono in costante burn-out, come ti dirò meglio al terzo punto, e quindi spesso l’ultima cosa che desiderano é altro lavoro, essendo già seppelliti da quel poco che hanno.

Però voglio darti una notizia a riguardo: se il tuo mindset é sempre questo, devi cambiare mestiere al più presto.

Vai a fare il dipendente da qualche parte.

Dico davvero.

Se non hai il desiderio di vedere aumentare sempre più il tuo lavoro, trovando man mano i sistemi più adeguati per smaltirlo, non puoi fare l’imprenditore o il libero professionista.

Te lo ridico: maledire, anche sotto sotto o velatamente, l’abbondanza di lavoro é radicalmente incompatibile con questo mestiere.

Se sei in questa situazione e non mostri segno di volerne uscire, hai sbagliato ad aprire uno studio professionale: chiudilo appena puoi facendo meno danni possibile e vai a lavorare ad ore per qualcun altro.

Se invece senti la gratitudine per quel poco o tanto lavoro che hai ed aspiri, legittimamente, ad averne altro, lo strumento é quello del marketing, tramite i canali attivabili in un contesto forense, compatibili con la deontologia e il decoro che devono comunque essere conservati.

Da questo punto di vista, gli spazi sono letteralmente enormi.

I miei studenti del coaching già dopo due o tre sedute migliorano nettamente la loro comunicazione e l’efficacia di tutto quello che fanno perché davvero ci sono poche cose da fare che, se praticate con consapevolezza, fanno la differenza sin da subito.

Nessun avvocato, ad esempio, chiede le recensioni, che sono invece fondamentali e un grande investimento.

Prenota la tua mezz’ora via zoom gratuita per sapere meglio come funziona il mio coaching per avvocati e vedere se può fare al caso tuo. Chiama al mattino il numero 059 761926.

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Fare l’avvocato é bellissimo.